domenica 17 novembre 2013

TERRY LEE HALE - Tornado Alley





Non sono in moltissimi a conoscerlo, ma Terry Lee Hale è un autentico personaggio. Un genuino artista underground che però, a differenza della maggior parte dei suoi simili, tante ne ha viste e ancor più ne ha da raccontare: sia a Seattle, durante l’esplosione di quel grunge che ha avuto la possibilità di seguire da vicino e del quale è paradossalmente stato considerato una specie di prime mover, e sia nelle sue movimentate peregrinazioni europee, che gli hanno consentito di avviare una carriera discografica tanto scarsamente visibile quanto pregevole per qualità. Si scriveva “paradossalmente” non a caso, dato che per questo cinquantenne di origini texane l’abrasivo hard/punk che nella seconda metà degli ‘80 ha fatto della sua città d’adozione una Mecca del rock è sempre stato sullo sfondo: perché lui, nonostante abbia diviso il palco con tutti o quasi gli esponenti della scena, era e rimane un cantautore roots, uno di quelli armati di chitarra e armonica e solo occasionalmente sostenuti da una band, che vivono la musica in termini di semplicità, di intimismo, di emozioni distillate con cura da appassionato artigiano, senza alcun bisogno di watt a iosa, distorsioni a-go-go e urla feroci.  (Federico Guglielmi - Mucchio Selvaggio)